iLand è un’idea di Daniele Maura, sviluppata dopo lunghissimi periodi di riflessione, su cosa sia la ricchezza, a cosa serva il denaro e su cosa sia realmente il benessere. Concentrato su un mondo alla continua ricerca della crescita economica, dell’aumento del PIL (Prodotto Interno Lordo) che ha come primo scopo quello dell’accumulo di denaro, l’uomo ha violentando se stesso con guerre, inquinamento, sfruttamento schiavile, arretratezza culturale e tecnologica, carestie e pestilenze, desertificazione e contaminazione delle acque, il mare non è solo invaso dalla plastica, molte falde acquifere sono infatti contaminate irrimediabilmente da agenti chimici che ne pregiudicano il loro utilizzo. Vi sembrerà incredibile ma vi sono città al mondo in cui a causa dello smog è impossibile vedere il sole, il cielo, le stelle. iLand è un mondo ipotetico, futuristico in continua costruzione ed evoluzione che parte già da oggi, perché il mondo è ciò siamo capaci di immaginare. Basandosi sull’osservazione degli ecosistemi naturali, il cui stato di benessere è reso evidente dalla loro ricchezza biologica, la biodiversità che li compone; più un ecosistema è sano, maggiore sarà la sua biodiversità. Il mondo di iLand usa lo stesso principio costruendo delle società il più possibile diversificate in quegli aspetti specifici che compongono e strutturano una società. iLand è definita quindi una società mobiodivergetica, la prima ed unica al momento a teorizzare questo nuovo concetto che promuove la più ampia e diffusa diversificazione dalla mobilità urbana, a quella biologica e nutrizionale, a quella energetica e che apra al suo interno continui dibattiti sull’etica. Il concetto mobiodivergetico che fondamentalmente ha la sua origine sul focus energetico promuovendo simbiotiche strutture interconnesse tra loro, eolico, turbogas, solare, idroelettrico, fisico e magnetico creando una capillare rete infrastrutturale per l’energia altamente diversificata, può essere applicata ad ogni aspetto della società in cui idee diverse ed apparentemente divergenti invece confluiscono insieme, mediandosi, e dando origine ad una nuova idea, diversa da entrambe quelle di partenza ma che ne contiene comunque alcuni aspetti. La Società di iLand quindi promuove la diversità sotto ogni punto di vista, scientifico, sociale, ideologico, creativo e culturale con l’unico scopo di migliorare la qualità di vita dei suoi cittadini, unici attori di questa società, in cui ogni individuo contribuisce alla crescita intellettuale e culturale della società con la propria unicità, fuggendo e rifiutando spontaneamente ogni tipo di omologazione. Ogni individuo ad iLand è portato ad esprime se stesso alla massima potenza, a manifestare in maniera concreta, visibile, tangibile, il proprio io senza temere alcun giudizio da parte degli altri. La società di iLand parte dal principio che ogni idea è valida e possibile e promuove sensibilmente le idee nuove, il cui unico impedimento è il tempo presente, un’idea troppo ancorata al passato non permetterebbe alla società di progredire, al contrario un’idea troppo futuristica, che preveda ad esempio l’utilizzo di tecnologie fantasiose ed inesistenti non sarebbe applicabile, ciò non significa che non possa esserlo in futuro. Secondo questo principio, nessuna idea in iLand è considerata sciocca o inadeguata, ad esserlo eventualmente è il tempo sociale che non riesce ad uniformarsi ad essa. La ricchezza di iLand, il suo PIL, non è composto quindi dal denaro, ma dalle idee che servono di volta in volta a risolvere i problemi strutturali, sociali, emergenziali che si manifestano. Il suo settore primario è quindi quello della conoscenza, dello sviluppo del pensiero e del ragionamento che produce idee volte alla risoluzione dei problemi. La società di iLand, ha superato il concetto di una società fondata sul lavoro, si fonda invece sulle idee e sulla risoluzione dei problemi, ambientali, climatici, sociali e sanitari, avendo come unico scopo il raggiungimento, non della ricchezza, ma quello della felicità, del benessere e della serenità dei propri cittadini.
.: di Daniele Maura
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